Christopher Isherwood e Don Bachardy
Un amore hollywoodiano.

Isherwood e Bachardy
"Finché morte non ci separi" è la promessa che più si addice alla storia d'amore tra Christopher Isherwood e Don Bachardy (Donald Jess Bachardy - 1934- pittore e ritrattista statunitense), uniti in una relazione durata 30'anni, fino alla morte di Christopher nel 1986.
Il profondo e duraturo legame sentimentale che legò il pittore Don Bachardy allo scrittore Christopher William Bradshaw Isherwood può essere sicuramente annoverato tra le più celebri e affascinanti storie d’amore omosessuali del XX secolo.
Questa storia d’amore è diventata oggetto di numerosi libri e documentari.
Uno dei più recenti risale al 2008, Chris & Don: A Love Story (prodotto da Zeitgeist), girato da Tina Mascara e Guido Santi.
In questo film-documentario, Bachardy, intervistato nel corso dello stesso anno nove volte, racconta le sfide e gli ostacoli che insieme al compagno dovette fronteggiare, facendo i conti non solo con l’omofobia e i pregiudizi del tempo, ma anche con l’esclusione dalla politica e dalla società in generale, dettata dal maccartismo imperante in quegli anni.
La loro relazione divenne famosa per una serie di motivi: l’omosessualità vissuta apertamente nell’omofobica società americana degli anni Cinquanta; l’eccezionale solidità e durata del rapporto, conclusosi soltanto con la scomparsa di Isherwood nel 1986; lo scalpore che suscitò all’epoca la notevole differenza di età.
Correva l‘anno 1953 e Christopher Isherwood, quarantanove anni, già celebre e fortunato scrittore vide sulla spiaggia di Santa Monica, in California, un bel ragazzo di diciotto anni, Don Bachardy, che stava tentando la strada della pittura.
Don frequentava la spiaggia di Santa Monica insieme al fratello maggiore Ted e, in un’intervista, lo stesso Bachardy dichiarerà: "In un primo momento Chris era attratto da Ted. Ma Ted era uno schizofrenico maniaco-depressivo. Durante il suo terzo crollo ero angosciato, capii che non potevo più contare su di lui. Chris si dispiacque per me, ma era così bravo a tirarmi su di morale che nacque tra noi un legame speciale ".
Bachardy e Isherwood vissero a Santa Monica, trascorrendo un vita apparentemente invidiabile, dove ospitavano nella loro casa importanti personalità del mondo dell’arte, della letteratura e del cinema.
Ben presto
Bachardy divenne un acclamato artista internazionale non solo grazie all’influenza e alla fama del suo compagno, bensì
grazie al suo talento che lo portò al successo,
come si evince dalle sue frequenti mostre personali e dalla presenza dei suoi lavori in molte prestigiose collezioni museali e private.
Il pittore americano, tuttavia, ha sempre riconosciuto che l’incoraggiamento e il supporto di Isherwood – il più frequente soggetto di suoi dipinti e disegni – è stato determinante per farlo diventare un artista a tempo pieno
Il successo portò Don a stare spesso lontano da casa. In quei periodi i due si scrivevano assiduamente lettere d'amore che sono poi state raccolte in 500 pagine pubblicate in America a cura di Katherine Bucknell, con la collaborazione di Bachardy, intitolato "Animals " (Fsg books).
Il titolo nasce dai nomignoli con cui i due si chiamavano: Bachardy è visto sotto forma di gattino (Kitty è infatti il suo nome ufficiale nella loro corrispondenza) mentre Isherwood è Dobbin, un vecchio, robusto cavallo da tiro.
Con il passare degli anni la differenza di età, però, si fece sentire. A influire fu soprattutto la mancanza di esperienza di Bachardy.
Lo stesso pittore ha spiegato il motivo della crisi che li portò per un breve periodo alla separazione: "Chris ha sempre avuto amici di sesso al di fuori della nostra relazione (n.d.r. inteso prima della loro relazione). Prima di Chris avevo pochissima esperienza sessuale, iniziavo svantaggiato. Glielo dissi, fu ingiusto negarmi la libertà di cui egli aveva goduto. Di solito ero discreto con le mie avventure, ma so che ne era tormentato. Siamo stati una coppia in anni davvero difficili, nel 1963 considerai l’idea di lasciarlo. Ci separammo per alcuni mesi."
La tristezza, la paura della perdita dell’amato e della morte in solitudine spinse Isherwood a scrivere un breve romanzo dal titolo Un uomo solo, in cui un professore inglese inaspettatamente perde il suo giovane amore in un incidente automobilistico.
L'amore ha però la capacità di legare indissolubilmente le persone, così dopo poco i due si riconciliarono e Bachardy restò accanto al compagno fino alla fine, sostenendolo durante la malattia.
Isherwood, ammalatosi di cancro alla prostata, muore a Santa Monica nel 1986 all’età di ottantauno anni. Il suo corpo è stato donato alla scienza per fini di ricerca.
Il documentario di Mascara e Santi termina con molte scene di Isherwood morente, mentre posa per una serie di ritratti del suo partner.
Alcuni quadri di Bachardy si trovano nell’archivio 1945-1980 del Museo dedicato alle arti e alla cultura queer di Los Angeles.
Il museo ha come scopo quello di esplorare il rapporto tra le pratiche artistiche e le storia della comunità LGBTQ, attraverso i lavori di artisti omosessuali, attivisti, film-maker e leader della comunità che hanno vissuto e lavorato a Los Angeles tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e la liberazione Gay degli anni Settanta.
Estratti del libro “Animals” pubblicati da “la Repubblica”
LUNEDÌ 25 GIUGNO 1957, NEW YORK
Carissimo Chris, non hai idea quanto mi manchi, quanto pensi a te e ti ami ancor di più dopo essere stato lontano tutto questo tempo. Ho pensato e ripensato a te un’infinità di volte, specialmente a quanto sei piccolo ed esile e a quanto sarai ancor più minuto solo in quelle grandi stanze, e avrei voluto precipitarmi a casa perché senza te nulla ha senso: sei l’unica cosa che conta per me, non m’interessa dove sono o con chi sono se tu sei laggiù. Mi sembra assurdo essere qui a New York senza te, mi pare una sorta di condanna, una prova di resistenza che devo superare. Questo viaggio è stato un enorme successo. Credo di avere imparato molto di me stesso, e di essere diventato più sicuro di me e più stabile. Ho così tanto da raccontarti su quel che mi è successo che aspetterò quando saremo insieme; ho scritto tutto sul mio librone così non dimenticherò niente. Voglio dire ancora una volta al mio cavallino quanto lo amo e quanto desidero essere a casa con lui. Con tutta la mia adorazione, Kitty
DOMENICA, 2 OTTOBRE 1960, SANTA MONICA
È stato meraviglioso sentire la voce di Kitty stamani al telefono. Eppure il vecchio e ottuso Dobbin non è riuscito a dirgli tutto ciò che provava: quanto sia fiero di Kitty e quanto lo ami e gli sia grato, ogni giorno. È quasi troppo bello per essere vero che Kitty abbia un talento così straordinario, e Dobbin ne è così felice, ma più per Kitty che per se stesso, perché Dobbin l’avrebbe amato comunque. Dobbin sente tantissimo la mancanza di Kitty, ma non vuole certo anticipare il ritorno di Kitty di un solo istante se Kitty ha motivo di restare. Con amore, sempre. D.
26 OTTOBRE 1960, FILADELFIA
Carissimo adorato Dub, Kitty sente tantissimo la sua mancanza e desidera così tanto posare la testa su quella lunga criniera e sentirsi avvolgere da quella gamba nodosa. Kitty ha una voglia disperata del suo cavallo e ogni giorno in cui è lontano è sempre più difficile, ma Kitty non deve arrendersi. Deve essere più forte di quanto chiunque abbia mai pensato.
Amo così tanto il mio tesoro e mi manca moltissimo.
Tutto l’amore del suo Kitty, K.
GIOVEDÌ SERA, 23 FEBBRAIO 1961,SANTA MONICA
Oggi è un mese da quando è partito il mio Kitty! Gli ho scritto stamani ma non me n’ero reso conto, sembra essere passato molto più tempo, quindi gli spedirò altre parole d’amore. È molto bello che Dobbin chiami Kitty tesoro. Ma ogni tanto Dobbin è colpito dalla parola e si rende conto che un tesoro è insostituibile, e si può perdere se non si tratta con cura. Allora viene colto dalla disperazione! Carissimo amore, intorno vedo gente che ignora di avere l’amore di qualcuno e lo butta via. Noi non faremo quell’errore, vero? Il vecchio Dobbin se ne sta a casa, tutto solo, e stasera non c’è neanche un po’ di vento. Ha mangiato uno sformato di manzo congelato, fagiolini e sorbetto all’ananas. Ha deciso di non bere per un po’. E mangia un sacco di sedano perché qualcuno ha detto che Kinsey ha detto che rende potenti; ma non fraintendere, l’energia gli serve per altre cose, tipo finire il suo romanzo. Stamani sono riuscito a fare una montagna di lavoro, quindi sono di ottimo umore. Buonanotte, Kitty tesoro mio, D.
1 MAGGIO 1963, SAN FRANCISCO
Mio adorato Kitty, ho appena ricevuto la tua lettera. So che non si può essere la persona che sei senza attraversare periodi terribili. Ma non sei mai stato debole e, anche se non riesci a scorgerlo, stai diventando sempre più forte. Supererai questo momento difficile. Se c’è niente che posso fare per aiutarti, devi dirmelo, anche se potrebbe ferirmi. Sarebbe d’aiuto se rimanessi lontano più a lungo? Devo restare qui fino al 15, e prevedevo di tornare giù per il tuo compleanno. Ma se pensi che in questo momento staresti meglio senza di me, lo capirò. Cerco di non essere possessivo nei tuoi confronti, e credo che sto migliorando. Mai nella vita sono andato così avanti in una relazione. Stamani ha chiamato Cecil Beaton e ha detto che avete trascorso una bella serata, così ho capito che il micetto, facendo ricorso al suo coraggio e stile aristocratico, aveva sorriso malgrado il dolore sotto il pelo. E sono certo sarà stato in forma splendida, tirato a lustro e senza un baffo fuori posto.
Kitty deve ricordare quanto Dobbin senta la sua mancanza. Ma Dobbin non vuole tornare finché Kitty non è sicuro che Dobbin non sia d’ostacolo alla soluzione dei suoi problemi. E Kitty deve credere che Dobbin non vuole usare il suo amore come ricatto o per fare sentire in colpa Kitty. È semplicemente una cosa che Kitty può avere quando vuole. Sempre. Drub
MERCOLEDÌ, 3 MARZO 1965, SANTA MONICA
Amato Gattino, Dobbin si sente così solo. Continua a trottare fino alla cassetta della posta, irrequieto e agitato, ma oggi non c’è niente, nessuna notizia dal suo Amore. Il tempo è splendido, ma freddo, ed è come se la vecchia casa non sarà mai calda finché non ritorna Kitty. Senza di lui la California meridionale è uno scherzo di cattivo gusto. D.
VENERDÌ 1 NOVEMBRE 1968, LONDRA
Mio adorato e paziente Pony, una pioggia di bacetti e fusa. Kitty sogna la Red Room di El Caballo e non desidera altro. Gli Animali ceneranno lì a base di champagne lunedì sera. Come sempre con il cuore e l’animo devoto di un gattino. Micio Fedele
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